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dalle domande ambigue alla verità

le domande di quel giorno non erano finalizzate a sapere come stavo o non stavo.

avevano già deciso il mio futuro.

giovedì si è presentato con il suo abito grigio, il fare baldanzoso, borioso ed arrogante e con la sua faccia di chi non può fare altrimenti. Lui, il direttore industriale, in realtà un tagliatore di teste, ha lanciato le sue sentenze: f fuori, fuori, fuori. non mi servi più, sei brava ma nel posto sbagliato, potresti venire al nord cambiando in un attimo il tuo mondo ma conservando un posto di lavoro per il quale sono anni che vieni insultata. Io sono rimasta di sale, non ho detto una parola, immobile…avrei solo voluto ridergli in faccia e sputargli addosso tutto il mio disprezzo.  Poi tutta una serie di chiacchiere finalizzate a nn so che cosa; domande su domande, ipotesi di come farmi continuare a lavorare perchè io servo, io sono brava ma l’azienda deve chiudere e si devono abbattere i costi.

e lei, che mi accarezzava con   le parole e con gli sguardi; “cercherò di salvarne 7 invece che 6 e così magari rientri” ed  intanto pensava al padre che al mattino aveva avuto un attacco ischemico, al fidanzato che non le rispondeva al telefono, e alla camicia troppo lunga.

ORa aspetto quella lettera…che questa storia si chiuda perchè da 3 anni e più è  il mio inferno.

dopo 11 anni forse è ora di cambiare

i secondi fini

ritorno a casa turbata. lei mi ha fatto delle domande personali, sull’età di mia figlia, su come va il lavoro di mio marito, sullo stato delle cose, se abbiamo mai pensato di trasferirci.

io ho risposto cercando di darle meno informazioni possibili ma qualcosa dovevo pur rispondere.

e ora è partito il trip. Erano domande finalizzate a sapere come stavo o erano domande finalizzate a delineare il mio futuro?

se volessero propormi il trasferimento? se volessero mettermi veramente in mobilità e mi ricattassero offrendomi lavoro a 800 km?

come fare a sbaraccare tutto? come mettere in discussione tutto? è giusto mettere in discussione tutto? ne vale la pena? fosse per me no …ma in caso di bisogno?